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Con il caro bollette l’auto elettrica conviene ancora?

La (reale) convenienza di un’auto elettrica dopo i rincari sulle utenze.

Non fa certo più notizia l’impennata dei prezzi di benzina, energia e materie prime alla quale stiamo purtroppo assistendo, quindi chiedersi se l’auto elettrica conviene è una domanda del tutto lecita.

Covid, crisi economica e guerra in Ucraina hanno infatti fatto salire alle stelle le bollette di luce e gas.

Questa stangata influisce sulle nostre vite quotidiane non solo per quanto riguarda i consumi, ma anche dal punto di vista della mobilità.

Infatti, se da una parte i costi della benzina e del diesel sono aumentati — con percentuali a doppia cifra — anche i possessori di auto elettriche non hanno granché da sorridere.

Questo perché il rifornimento per i loro veicoli sta diventando sempre più costoso.

Quindi, viene da chiedersi se valga davvero la pena passare all’elettrico per una questione di mero risparmio…

Quanto conviene la macchina elettrica?

È noto che, mettendo da parte la coscienza ecologica, l’inquinamento e il riscaldamento globale, possedere un veicolo elettrico è – anche – una questione economica.

È ormai radicato il pensiero secondo cui i veicoli elettrici, ben più cari delle loro controparti con motore endotermico, possano ripagare l’investimento iniziale con una spesa minore in termini di consumo.

Ma è davvero così, ancora oggi? 

A questa domanda ha risposto Quattroruote con un editoriale davvero completo, che mette a confronto i costi dei rifornimenti di un veicolo elettrico con quelli di uno a motore termico.

I dati espressi dalla popolare testata affermano che, nonostante tutto, l‘auto elettrica conviene.

Quindi vediamo nel dettaglio i reali costi di ricarica.

L’elettricità (rispetto ad altri carburanti) fa risparmiare

risparmio auto elettrica

Iniziamo col dire che sì, fare il pieno ad un’auto elettrica è sempre più economico, ma bisogna capire se davvero ne valga la pena in termini di puro risparmio a lungo termine.

Per prima cosa, diamo uno sguardo ai prezzi dell’elettricità, nel giugno 2021:

  • la ricarica domestica costava 0,20€/kWh;
  • quella pubblica a 0,40€/kWh;
  • e quella alle colonnine a corrente continua 0,50€/kWh.

Dopo quasi un anno e mezzo di rincari, guerre e post-pandemie, secondo fonti ufficiali quali Arera ed EnelX i costi sono cresciuti

  • a 0,41€/kWh per la ricarica domestica (e quindi significa un raddoppio dei costi)
  • e fino a 0,68€/kWh per le colonnine, con un rincaro del 36%.

Il margine di risparmio dell’auto elettrica si assottiglia

Il gap tra benzina ed elettrico si sta riducendo sempre di più, nonostante questo un’auto elettrica conviene nonostante il caro-bolletta.

Tuttavia non tutti sono esperti di auto elettriche e, di conseguenza, non è semplice rapportare i costi appena espressi ad un vero e proprio pieno.

Consideriamo quindi un esempio pratico, prendendo a riferimento la Fiat 500, l’auto elettrica più venduta in Italia.

Nel 2021, percorrere 100 chilometri in città significava spendere:

  • 2,73 euro per una ricarica a casa
  • 6,82 euro per la ricarica alla colonnina a corrente continua.

Quest’anno invece, le stesse identiche operazioni costano rispettivamente 5,63 euro e 9,27 euro.

Un rincaro davvero non indifferente.

I costi per viaggiare sulle strade statali e in autostrada hanno visto gli stessi incrementi percentuali, portando il costo medio per chilowattora da 3,39 euro a 7 euro per la ricarica domestica, e da 8,48 euro a 11,53 euro per quella con la colonnina a 50kW.

Quali modelli di auto elettriche convengono di più?

L’esempio fatto con la Fiat 500 ha purtroppo numerose analogie con gli altri modelli di auto elettrica.

Partiamo da quella che consuma meno, la Dacia Spring, il cui costo di ricarica va dai 6,68 euro alla presa di casa agli 11 euro alla colonnina, fino ad arrivare alla Porsche Taycan Sport Turismo GTS, che fa registrare costi quasi doppi, pari rispettivamente a 12,50 e 20,73 €/kWh.

Questi sono i due estremi, il resto delle vetture elettriche provate dalla redazione di Quattroruote si colloca in mezzo: ma tra Volkswagen ID.3, Lexus 300e, Tesla Model 3, Hyunday Ioniq 5, Hyunday Kona, Opel Corsa-e e BMQ iX, la media delle medie è di 8,71 €/kWh per la ricarica a casa e 14,34 €/kWh alla colonnina.

Gli estremi segmento per segmento

Nel segmento A, come detto, la più economica per una ricarica è la Dacia Spring, con 6,68 e 11,00€/kWh, mentre la più costosa è la Honda e, con 7,84 e 12,91€/kWh.

Le city car del segmento B incorona come regina del risparmio la Opel Corsa-e, con 6,91 e 11,38€/kWh, mentre la più costosa è la DS 3 Crossback, con 9,44 e 15,54€/kWh.

Spostandoci nel segmento C, la più economica per una ricarica è la Volkswagen ID.3, con 7,92 e 13,04€/kWh, mentre la più costosa è la Nissan Leaf II, con 9,45 e 15,57€/kWh.

Mentre nel segmento D, la più economica per una ricarica è la Tesla Model 3, con 6,82 e 11,23€/kWh, mentre la più costosa è la Mercedes EQC, con 11,09 e 18,26€/kWh.

Infine, nel segmento E, la più economica per una ricarica è la BMQ iX, con 10,51 e 17,31€/kWh, mentre la più costosa, come detto in apertura, è la Porsche Taycan ST, con 12,59 e 20,71€/kWh.